Questa è l'era del progresso, nella scienza, nella tecnologia, nella robotica, nella genetica, e tantissimo altro ancora.
Come scritto in un mio articolo precedente, L'Uomo che gioca a fare Dio, potete già capire l'indole che ha questo articolo, che intende proseguire quello che ho già scritto. Non elenco altre miserie che l' "Uomo-dio" ha fatto (e sta facendo), ma ora voglio portare alla luce da dove deriva questa affermazione, dove è nata, quando, perchè ma soprattutto perchè l'Uomo non è Dio.
Chiariamo innanzitutto cosa si intende per Uomo Dio secondo le varie correnti spirituali:
1. Versione Cristiana: l'idea dell'Incarnazione; Dio che si fa uomo per redimere (Cristo) o addottrinare (Buddha) gli uomini,
2. Versione mistica: l'idea di fusione; l'anima personale che si fonde con l'Essere Universale e diventa divina facendosi e sentendosi parte di Dio;
3. Versione magica: l'idea d'imitazione; l'anima cerca di acquistare i poteri attribuiti a Dio, diventa divina in quanto le cose sono parti obbedienti di essa.
La versione magica è quella preponderante nel movimento new age nella quale il panteismo (parola che deriva dal greco pan 'tutto', e theòs 'Dio') è
l'idea che identifica Dio con il tutto.
Ecco come Benjamin Crème, un esponente del New Age, si esprime questo:
"In un senso non esiste un qualcosa che si possa chiamare Dio; Dio non esiste. Eppure, in un altro senso, non esiste niente che non sia Dio - esiste solo Dio (...) Tutto è Dio. E, siccome tutto è Dio, non c'è Dio"(Benjamin Crème, The Reappearance of the Christ [La riapparizione del Cristo], London 1980, pag. 110).
Da ciò deriva che Dio non è più il Creatore dell'universo ma bensì l'universo stesso. E l'uomo non è più una creatura distinta nettamente da Dio, ma uno con Dio e perciò Dio stesso (ma l'uomo lo ignora o lo ha dimenticato, e perciò deve scoprirlo).
Ecco infatti come si esprime Ruth Montgomery, anche lei esponente del New Age, sull'uomo:
"Noi siamo tanto Dio come Dio è parte di noi ... ciascuno di noi è Dio ... assieme noi siamo Dio..."
(Ruth Montgomery, A World Beyond [Un mondo lontano], New York 1972, pag. 12).
Il Panteismo è una corrente filosofica che identificha Dio con il principio che regge tutto l'Universo. Per l'esattezza il concetto di Dio-Uno-Tutto si presenta in due versioni: quella "cosmistica" che afferma "Dio è nel Tutto" e quella "acosmistica" (il termine è di Hegel) che afferma "Il Tutto è in Dio". Nel primo caso, Dio impregna e pervade l'universo in ogni sua parte. Nel secondo caso, l'universo in ogni sua parte rifluisce e si scioglie in Dio quale Uno-Tutto.
Da Wikipedia troviamo l'origine del termine:
Ma nella Bibbia tanto discussa, amata ed odiata troviamo anche questo scritto, nell'Antico Testamento, dopo il Pentateuco, prima del Nuovo Testamento, esattamente da Ezechiele 28 versetti da 1 e 2:Il termine "panteista" (dal quale la parola "panteismo" è derivata) fu usata propriamente la prima vota dal filosofo irlandese John Toland nella sua opera Socinianism Truly Stated, by a pantheist del 1705. Comunque, il concetto era stato discusso già al tempo dei filosofi della Grecia antica, da Talete, Parmenide ed Eraclito. I presupposti ebraici del panteismo possono essere ricercati nella Torah stessa nel racconto della Genesi e nei suoi primi materiali profetici nei quali chiaramente gli "atti di natura" (come inondazioni, tempeste, vulcani, etc.) sono tutti identificati come "la mano di Dio" attraverso idiomi di personificazione, così spiegando gli aperti riferimenti al concetto sia nel Nuovo Testamento che nella letteratura cabalistica.Nel 1785 sorse una consistente controversia tra Friedrich Heinrich Jacobi e Moses Mendelssohn, che infine coinvolse molte importanti persone del tempo. Jacobi affermava che il panteismo di Lessing era materialistico per il fatto che considerava tutta la natura e Dio come una sola sostanza estesa. Per Jacobi non era altro che il risultato della devozione alla ragione tipicamente illuminista e che avrebbe condotto all'ateismo. Mendelssohn espresse il suo disaccordo asserendo che il panteismo era teistico.
Profezia contro il re di Tiro
1 La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo: 2 «Figlio d'uomo, di' al principe di Tiro: Così dice il Signore, l'Eterno: Poiché il tuo cuore si è innalzato e hai detto: "Io sono un dio; io siedo su un trono di dèi nel cuore dei mari", mentre sei un uomo e non un dio, anche se hai fatto il tuo cuore come il cuore di Dio
Si capisce quindi la gran confusione, le correnti filosofiche religiose orientali hanno una visione più panteistica, il Cristianesimo mette una separazione tra l'Uomo e Dio.
Ora arriviamo al punto... L'Uomo non è e non potrà mai essere Dio per tanti motivi.
Il primo fra tutti, se l'Uomo fosse Dio conoscerebbe l'Intero Universo, non avrebbe segreti per l'Uomo e non dovrebbe spendere milioni di dollari di NASA; ESA e quant'altro, l'Uomo sarebbe onnisciente e un unico grande cervello che lavora all'unisono e non ci sarebbe quello che sta accadendo da secoli, millenni, e cioè non esisterebbe il povero che soffre perchè essendo Uomo-Dio farebbe in modo di non soffrire e morire di fame. se l'Uomo fosse Dio non ci sarebbero fazioni religiose sulla Terra, guerre religiose.
Se l'Uomo fosse Dio ogni essere Umano sulla Terra sarebbe un Dio onnisciente in grado di fare e disfare tutto. Ci sarebbero troppi dei e troppa concorrenza credo... Soprattutto con la maturità dell'Uomo di oggi, assassino, capriccioso, che ama il lusso ed ingordo, che ha portato tantissime miserie e si sta autodistruggendo con l'inquinamento.
Un Dio che si autodistrugge? Uhm... non penso.
Ma che l'Uomo sia una creatura di Dio, fatto dal pennello Divino, con uno scopo preciso e destinato a qualcosa di preciso, questo è molto più verosimile direi. La magnificenza di Dio la vediamo in tante cose che Lui ha creato, come già vi scrissi in un mio vecchio articolo consultabile da qui, che noi tutti abbiamo in noi la sua firma è innegabile ma non dimentichiamoci che l'origine dell'Universo non la sappiamo ancora, stiamo solo teorizzando e quale Dio deve teorizzare su quello che ha fatto?
Quello che fa oggi l'Uomo è cercare disperatamente di non aver bisogno di Dio, e non dico il Dio della Bibbia o di qualsiasi testo sacro scritto da mano di uomini fallibili, ma di quel Dio che sta sopra anche queste cose, che non si può identificare con forma umana, poichè anche i sentimenti derivano da una sua creazione.
L'Uomo nella disperata ricerca di assomigliare e diventare Dio sta perdendo sè stesso e si sta portando alla distruzione, la cosa che mi preoccupa davvero è che non capisca questo neanche in punto di morte. E se continuiamo così moriremo in tanti.
L'UOMO HA DAVANTI A SE' UNA SCELTA:
ACCETTARE DIO NELLA SUA VITA O MENO
MA CHE LO ACCETTI O MENO, DIO CI SARA' SEMPRE COMUNQUE.
Questo mio articolo di Capodanno non serve a spaventare nessuno ma a stimolare la mente Umana, dotata di grandi capacità, ma spesso di poca Umiltà. Buon Anno credenti ed Atei...
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