giovedì 24 marzo 2011

La Magnetoterapia - Parte seconda

Segue dall'Articolo: La Magnetoterapia - Parte prima 

Sulla Magnetoterapia a bassa frequenza...

(riporto dal precedente post) 
La magnetoterapia a bassa frequenza consiste nell'applicare, tramite un solenoide attraversato da una corrente elettrica pulsante (cioè composta esclusivamente di semionde dello stesso segno), un campo elettromagnetico che interagisce in maniera significativa con le singole molecole d'acqua abbondantemente presenti in ogni tessuto del corpo. L'acqua ha una molecola dipolare, cioè dotata di una zona a polarità negativa, l'atomo di ossigeno, e una positiva, i due atomi di idrogeno, posizionati spazialmente con un angolo di circa 104,5° e in presenza di questo campo elettromagnetico le molecole di acqua si pongono in oscillazione. 
I sostenitori della pratica evidenziano l'importanza che avrebbe la costanza delle applicazioni nel determinare la sua efficacia e sostengono che la magnetoterapia a bassa frequenza, dal momento che agirebbe a livello cellulare, creando un micromassaggio interno ad ogni cellula che faciliterebbe l'eliminazione dei rifiuti metabolici, sarebbe utile nell'ambito di una vasta casistica, in particolare laddove i tessuti siano più ricchi d'acqua. 

I sostenitori della pratica la ritengono indicata in casi artrite, artrosi, asma, atrofia muscolare, cefalea, distorsioni, fratture, osteoartropatia e prostatite. 

L'apparecchiatura utilizzata è costituita da uno stadio oscillatore che eroga un'onda quadra la cui frequenza è selezionabile, solitamente tra i 5 e i 100 Hertz. Lo stadio oscillatore è comandato da un timer, che consente di programmare la durata dell'applicazione, e a sua volta pilota uno stadio di potenza, generalmente costituito da uno o più mosfet, che consente di inviare una corrente dell'ordine di almeno 1 ampere nel solenoide utilizzato per generare il campo magnetico. (da Wikipedia)


Ora, questa è la rappresentazione grafica dell'onda quadra: 

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Questo tipo di campo magnetico a bassa intensità ha inoltre un effetto favorevole sulle fibre di collagene favorendo gli scambi ionici della cellula apportando energia alla pompa sodio-potassio, una pompa ionica situata nella membrana delle cellule, grazie ad essa hanno luogo scambi tra ioni Sodio (Na+) e Potassio (K+) e la differenza di concentrazione tra sodio all’esterno della membrana e potassio all’interno della membrana è alla base del funzionamento della cellula, infatti la cellula vive con scambi elettrochimici. Sotto l'immagine della pompa sodio - potassio. 

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Inoltre, attraverso l’azione del campo magnetico pulsato, si ha la ridistribuzione delle cariche elettriche a livello della membrana cellulare con miglioramento dei processi respiratori aerobi ed una maggiore disponibilità energetica per le funzioni biometaboliche. Di conseguenza si ha anche un effetto anti RLO (radicali liberi dell'Ossigeno) quindi si ha che le cellule ritornano nel pieno della vitalità ed attività metabolica quindi respirano, assorbono nutrienti ed espellono scarti nel giusto ritmo e si ha un ricambio cellulare più frequente quindi l'organo costituito da quelle cellule avrà più vitalità e lavorerà bene ma non solo, anche il sangue avrà nuova vitalità (essendo costituito di cellule anch'esso) e andrà ad irrorare correttamente tutto il corpo interferendo positivamente su problemi come pannicolopatia edemat-fibrosclerotica (cellulite) e tutti quei fastidi tipici femminili come anche le vene varicose... 


In quali campi la Magnetoterapia si può usare: 
Prostatiti, Atrofia muscolare, Psoriasi, Asma bronchiale, Reumatismi, Artrite, Raffreddore, Artrosi cervicale, Sciatica, Brachialgia, Sinusite – rinite, Osteoporosi, Osteoartrosi, Otite, Fistole, Condrocalcinosi, Contusioni, Flebotrombosi o flebiti, Dolori della colonna vertebrale, Enfisema polmonare, Nevralgia, Piaghe da decubito, Artrosi deformante, Fratture, Per la rigenerazione del tessuto cutaneo, Mal di schiena, Tendiniti, Cirrosi, Tonsillite, Ulcere flebitiche e diabetiche, Emicrania, Cefalea, Pseudoartrosi, Insonnia, Distorsioni, Ipotensione, Emorroidi, Astenia, Incontinenza urinaria, Lussazioni, epicondialgia, Strappi muscolari, Malattie dell’apparato locomotore, Lombalgia, Miositi, Dolori di varia natura, Ustioni, Herpes simplex, Vene varicose, Prevenzione rughe, Trattamento ricrescita capelli, Smagliature, Cellulite, Acne. 


Cenni storici dell'impiego terapeutico dei campi magnetici 
Le conoscenze dell’ uomo sugli effetti di forza del campo magnetico risalgono ai tempi antichi. Il termine odierno di “ magnete “ , certamente coniato relativamente tardi, solo all’ inizio dell’ Era moderna, viene usato in senso unitario. Circa l’ origine del termine si danno due versioni quasi leggendarie. 
Secondo la prima, attribuita a Plinio, autore romano del 23 d. C., viveva in Grecia un pastore di nome Magnes; i calzari chiodati e la stessa punta di ferro del suo bastone erano attratti dalle rocce del monte Ida. 
Magnes: magnete. 
Per la seconda versione , ancor più antica e risalente al poeta romano Lucrezio, 55 a. C., il “ lapis magnetis “ sarebbe stato trovato per la prima volta nella zona di Magnesia, in Tessalia, da cui: Magnesia - magnese. Effettivamente in quella località si trovano giacimenti di magnetite. 
Dalle primitive conoscenze sulle proprietà della magnetite o pietra meteorica, vennero a delinearsi nel corso dei secoli due orientamenti nettamente distinti: 1) la ricerca fisico-scientifica sui fenomeni magnetici, che condusse alla scoperta della bussola e al suo impiego per la navigazione in mare e in terra, oltre che allo studio del geomagnetismo; 2) L’impiego della magnetite nella cura delle malattie, spesso accompagnato da notevoli deformazioni concettuali di ordine mistico.  

by Annica

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